ADL Gazetteer Protocol: standard che definisce come devono avvenire le comunicazioni tra un client e un server che offre un servizio di gazetteer ADL.
ADL GCS (ADL Gazetteer Content Standard): è uno standard de facto utilizzato per definire la relazione esistente tra un toponimo e le sue coordinate. Può fornire inoltre ulteriori attributi, quali la regione di appartenenza oppure la natura dei dati.
ANZLIC (Australian and New Zealand Land Information Council): è una organizzazione intergovernativa che opera nel campo delle informazioni geografiche. La strategia dell'ANZLIC è quelle di promuovere per l'Australia e le altre nazioni dell'area lo sviluppo di una infrastruttura di dati geografici a livello locale, la ASDI (Australian Spatial Data Infrastructure), sostenuta da tutti i governi partecipanti.
ArcIMS (servizi): servizi web cartografici, di tipologia analoga a quella dei servizi WMS, ma forniti da un server ArcIMS in formato proprietario ESRI.
AZIMUT: dato un punto o un oggetto da osservare, l'azimut è l'angolo con vertice nell'osservatore, formato dalla congiungente con il punto e l'osservatore rispetto al nord geografico (o cartografico, dipende dal contesto). Si misura in senso orario a partire dal Nord.
Banca dati: una ben definita raccolta sistematica di dati, normalmente dello stesso genere. Tale archivio è gestito per mezzo di un sistema informatizzato, sia per estrarre informazioni, sia per aggiornarne il contenuto.
Banda: intervallo di frequenze dello spettro elettromagnetico. Per esempio, la prima banda del sensore TM è definita nel range compreso tra 0.45-0.52 μm.
Base di dati (database): insieme di dati strutturati in modo tale da permetterne l’immagazzinamento, la consultazione e l’aggiornamento tramite l’utilizzo di un computer, mediante un DBMS (Data Base Management System: Sistema di Gestione di basi di Dati). La base di dati può essere strutturata secondo diversi modelli: relazionale, reticolare, ad oggetti. Nella pratica il modello relazionale (da relation: tabella) è quello utilizzato dai DBMS attualmente disponibili, sia commerciali che Open Source.
BIT: unità elementare di informazione, abbreviazione dall’inglese “binary digit” (cifra binaria). In un sistema di numerazione che si serve solo di due cifre – per esempio 0 e 1 – il bit identifica uno o l’altro di tali simboli.
BMP: acronimo per Bit Map Picture. È un formato semplice e piuttosto normalizzato; è un formato eccellente per scambiarsi dati e molto rapido se utilizzato in analisi ed elaborazioni di immagini, dato che la qualità non viene degradata. Tuttavia, dal momento che non è compresso, non permette miglioramenti nella sua trasmissione o nel numero di volte in cui il disco vi accede. BMP è spesso usato con RGB 24 bit.
Buffer: aree che si estendono attorno agli oggetti e che individuano zone di prossimità; i buffer sono utili modelli di accessibilità o di impatto sullo spazio circostante.
CAD: acronimo per Computer Aided Design. È un sistema automatizzato orientato al design, al disegno, alla visualizzazione grafica.
Carta: rappresentazione piana e bidimensionale delle caratteristiche fisiche, geometriche, naturali e/o artificiali di parte o dell’intera superficie terrestre, secondo determinate modalità di rappresentazione.
Cartografia: insieme di tecniche e metodi concernenti la rappresentazione su carta della superficie terrestre e dei fenomeni che su di questa si svolgono. Oggetto di studio della cartografia sono, tra l’altro, le tecniche di rappresentazione simbolica, nonché i metodi di rappresentazione su una superficie piana (reale o virtuale) di figure che giacciono sulla superficie terrestre e delle modalità che consentono il passaggio dalla rappresentazione geografica (riferita al sistema di riferimento geografico, o ellissoidico) alle diverse rappresentazioni proiettate sul piano (sistemi cartografici, secondo diverse modalità di rappresentazione o “proiezione”: UTM, Lambert, Cassini, UPS, etc.).
Cartografia fotografica (fotocarte e ortofotocarte): prodotto cartografico in cui la rappresentazione del territorio avviene con lo stesso sistema di proiezione cartografica della carta tradizionale, mentre la rappresentazione al tratto è sostituita dall’immagine fotografica opportunamente corretta. La correzione avviene mediante tecniche di “raddrizzamento” o di “ortorettificazione” che tendono a realizzare la corretta georeferenziazione di tutti i punti dell’immagine, rispettando i limiti di tolleranza della scala nominale della carta stessa. La cartografia fotografica costituisce una rappresentazione più oggettiva e continua del territorio, rispetto agli altri tipi di cartografia, nella quale invece la rappresentazione è di tipo simbolico e discreto. Essa viene spesso utilizzata come base per l’estrazione di strati informativi mediante digitalizzazione a video (strade, edificato, reticolo idrografico, etc.), o mediante procedure di classificazione delle caratteristiche spettrali dei pixel (ad esempio carte d’uso del suolo), con procedure completamente automatiche (unsupervised) o con tecniche semiautomatiche che coinvolgono attivamente le capacità discrezionali dell’operatore umano (supervised). La cartografia fotografica è anche, talvolta, utilizzata per dare un tocco “fotorealistico” alla elaborazioni tridimensionali tramite GIS.
Cartografia numerica: prodotto cartografico in cui la rappresentazione delle entità del territorio avviene attraverso una serie di coordinate di punti, associate ad opportuni codici e memorizzate su supporti informatici. A seconda del procedimento utilizzato, si distingue la cartografia numerica rilevata dalla cartografia numerica digitalizzata (CND). La CND è realizzata mediante digitalizzazione e georeferenziazione di una cartografia tradizionale, detta “carta sorgente”, per cui l’accuratezza geometrica di tale cartografia è, nella migliore delle ipotesi, pari all’accuratezza della carta da cui essa deriva, salvo che non vengano apportate correzioni supportate da rilievi integrativi sul campo. Il prodotto della digitalizzazione, inoltre, può essere in formato raster o vettoriale. La cartografia numerica rilevata, che ha ormai di fatto soppiantato la cartografia tradizionale, viene ottenuta con tecniche fotogrammetriche e/o rilievi topografici che consentono di memorizzare direttamente, senza passaggi intermedi, le coordinate dei punti, nelle tre dimensioni; alle informazioni geometriche è inoltre possibile associare dei codici identificativi che consentono di riconoscere le entità reali che esse rappresentano nel modello dei dati. Dalla cartografia numerica rilevata è possibile, inoltre, derivare con procedure semiautomatiche diversi modelli digitali delle elevazioni ed estrarre, mediante selezione dei codici, singoli strati informativi.
Cartografia tematica: insieme di tecniche e metodi concernenti la rappresentazione su carta di un fenomeno specifico (tema) che si manifesta sulla superficie terrestre o che può essere riferito ad aree geograficamente identificate.
Cartografia tradizionale o disegnata: prodotto cartografico il cui esito finale è una carta stampata al tratto, eventualmente integrata da sfumature ed altri elementi grafici accessori di vestizione, ottenuta tipicamente mediante restituzione di modelli fotogrammetrici, integrati da campagne di ricognizione supportate da rilievi topografici a terra.
Catalogo (Servizio di): permette la pubblicazione e la ricerca di informazioni (metadati) riguardanti dati (cartografia), servizi, applicazioni e altri tipi di risorse. I servizi di cataloghi sono necessari per permettere la ricerca presso risorse presenti in una SDI. L’Open Geospatial Consortium stabilisce le norme che riguardano un Servizio di Catalogo standard ed interoperabile.
CatMDEdit: è un applicazione software utile per creare ed editare metadati geografici basata sulla norma “OSI19115. Geographic Information – Metadata”. Tra le sue caratteristiche si può citare il fatto che sia un progetto open-source, multipiattaforma (Windows/UNIX) e multilingue (Spagnolo e Inglese).
CEN (European Committee of Standardization): è l’organizzazione ufficiale che stabilisce alcuni standard in Europa. Sostituisce alcune delle norme dei singoli paesi con delle regole comuni da adottare nell’intera Comunità Economica Europea. Per far ciò si appoggia a varie organizzazioni internazionali così come ai suoi membri in Europa (CENELEC per l’elettronica e ETSI per le telecomunicazioni).
CEN TC 287 (Technical Committee of Geographic Information): insieme di standards per utilizzare le informazioni geografiche (circa 20).
Centroide: punto centrale di una figura geometrica. Dal punto di vista fisico corrisponde al centro di gravità. Esso è spesso utilizzato per trasformare un oggetto poligonale in un oggetto puntuale.
Classificazione: aggregazione in classi qualitative ordinali di unità di osservazione, in base alla distribuzione di una variabile quantitativa.
Classificazione a intervalli costanti: metodo di classificazione basato sulla assegnazione delle unità di osservazione a classi caratterizzate da un uguale intervallo dei valori di una variabile.
Classificazione Natural Break: metodo di classificazione, ideato da Jenks, basato sullo studio della distribuzione di un variabile, ottenuto con l'applicazione di indicatori statistici.
Clearinghouse: è un servizio rappresentato da un insieme di server che contengono dati da utilizzare per localizzazioni geospaziali. Tale servizio permette la ricerca sui servers che sono stati registrati nella rete Clearinghouse su Internet. Esso è il termine utilizzato dalla FGDC, la equivalente al servizio di catalogo dell’OGC (Open Geospatial Consortium).
CNIDR z39.50 Server (Clearinghouse for Networked Information Discovery and Retrieve): è il server z39.50, conosciuto anche come zDist.
Compressione: tecnica per ridurre il numero di bits necessari per l’immagazzinamento o la trasmissione di informazioni. Ci sono metodi di compressione senza perdita di informazioni (lossless) oppure con perdita di informazioni (destructive compression). Per esempio, GIF e JPG rispettivamente.
Coordinate: insieme ordinato di valori che consentono di individuare la posizione di un punto una volta assegnato un sistema di riferimento.
Coordinate cartesiane geocentriche: sono espresse in unità di misura metriche (generalmente metri) e sono riferite ad una terna cartesiana orientata nello spazio, solidale con la Terra. L'individuazione di un punto richiede sempre tre coordinate: X, Y e Z. Quest'ultima non costituisce la componente altimetrica della posizione e non va confusa con la quota del punto.
Coordinate geografiche (o ellissoidiche, o sferiche): sono espresse in unità di misura angolari ed identificano la posizione di un punto rispetto alla superficie di riferimento (ellissoide o sfera). Per un punto generico è frequente considerare separatamente la componente planimetrica (due coordinate: latitudine e longitudine, che individuano la proiezione del punto sulla superficie di riferimento) dalla componente altimetrica, talvolta riferita ad un sistema di riferimento appositamente definito (vedasi quota).
Coordinate piane (o cartografiche, o proiettate): sono espresse in unità di misura metriche (generalmente metri)e sono riferite ad un sistema di riferimento cartesiano sul piano della carta. Anche per le coordinate piane valgono le considerazioni già fatte per le coordinate geografiche che riguardano la componente planimetrica e quella altimetrica
CSDGM (Content Standard for Digital Geospatial Metadata): standard che stabilisce i metadati che esistono in una certa posizione geografica ed il modo in cui accedervi. Non spiega invece come organizzare i dati in un computer né quale software utilizzare.
CTS: vedi Sistema di riferimento - Sistema Terrestre Convenzionale (CTS).
Database topografico (DBT) indicato talvolta come database territoriale, rappresenta l’evoluzione della cartografia numerica. In un DBT le entità del territorio sono organizzate in strati informativi che contengono sia le informazioni geometriche che una serie di attributi associati alle singole entità grafiche. I diversi strati informativi di un DBT coesistono rispettando vincoli topologici (per esempio le entità che compongono lo strato informativo degli “edifici” devono essere interamente contenuti all’interno delle entità che compongono lo strato informativo degli “isolati”) e devono essere realizzati in maniera da permettere il collegamento con archivi esistenti (ad esempio toponomastica, numeri civici, anagrafe della popolazione, anagrafe delle utenze dei vari servizi).
Datum: il complesso delle prescrizioni, dei parametri e delle misure che consentono di materializzare il sistema di riferimento geodetico, collegandosi a punti identificabili della superficie terrestre. In termini semplificati e sintetici un datum è descrivibile attraverso:
DublinCore: è un sistema di metadati costituito da un nucleo di elementi essenziali ai fini della descrizione di qualsiasi materiale digitale accessibile via rete informatica.
ebRIM (ebXML Registry Information Model): specifica l’insieme di servizi utili per facilitare le comunicazioni tra imprese attraverso l’uso dell’ebXML.
ebR (ebXML Registry: Services and Protocols): stabilisce il tipo di servizi forniti dal registro ebXML e dai protocolli collegati.
ebXML (electronic Business XML): è lo standard che definisce il formato di un documento XML utilizzato per scambiare le informazioni tra vari soggetti.
ED50: è un acronimo di European Datum 1950; è il datum comunemente usato nella cartografia dell'Europa; si basa sull'elissoide internazionale di Hayford.
Elemento di un metadato: unità discreta di un metadato.
Entità di un metadato: insieme degli elementi dei metadati che descrivono lo stesso tipo di dati.
Ellissoide: descrizione semplificata della forma e delle dimensioni della terra; gli ellissoidi sono definiti in funzione di un raggio equatoriale e di uno polare.
Ellissoide (di rotazione): figura geometrica utilizzata in geodesia per approssimare la forma della Terra, trattabile matematicamente e pertanto utilizzata come sistema di riferimento per la componente planimetrica delle coordinate dei punti.
EPSG: European Petroleum Survey Group.
Feature: nel modello vettoriale, è un singolo elemento all’interno di un tema, rappresentabile mediante una primitiva grafica, sia elementare (punto, linea, poligono) che “multipart” (costituita da più primitive elementari, ad esempio “multipoint”) a ciascuna delle quali sono associati un certo numero di attributi alfanumerici. Nella tabella degli attributi del tema di cui fa parte, ciascuna feature è rappresentata da un record.
FGDC (Federal Geographic Data Committee): ha lo scopo di coordinare il National Spatial Data Infrastructure (NSDI) degli Stati Uniti d’America.
Fuso: parte di una sfera o di un ellissoide di rotazione limitata da due meridiani o cerchi massimi. Nella proiezione UTM ogni fuso è definito da due meridiani separati da una distanza di 6 gradi (a formare un cerchio totale di 360 gradi) e da due paralleli di latitudine 80 gradi Nord e Sud.
Gauss-Boaga: si tratta del sistema di rappresentazione cartografico ufficiale per la nazione italiana, basato su una proiezione trasversa di Mercatore con datum Roma 1940. La rappresentazione di Gauss-Boaga è un caso particolare della rappresentazione di Gauss ed è caratterizzata da alcune proprietà, cioé, adotta l'Ellissoide Internazionale 1924 (proposto da Hayford nel 1909), caratterizzato da semiasse equatoriale a = 6378388 metri e schiacciamento α = 1/297.00. Esistono due proiezioni distinte: fuso Ovest e fuso Est, che differiscono per la scelta dei meridiani di riferimento. Essi sono posti rispettivamente a 9° e a 15° ad Est di Greenwich. Ciascuna proiezione copre una zona di longitudine ampia 6°, separate dal meridiano posto a 12°. Per compensare la deformazione dovuta alla proiezione, si applica un fattore di scala pari a 0.9996 in corrispondenza del meridiano centrale di ciascun fuso. Le coordinate si esprimono in metri. Per evitare l'utilizzo di numeri negativi per la longitudine si impone al meridiano centrale del fuso Ovest una coordinata x pari a 1500000 (invece di zero), detta anche falso Est. Al meridiano centrale del fuso Est si impone invece un falso Est di 2520000. Questa convenzione impedisce che vi siano ambiguità nella localizzazione di un punto tra un fuso e l'altro, non essendoci sostanziale sovrapposizione dei valori. Il sistema proposto da Boaga utilizza il datum Roma 1940, definito dall'Ellissoide internazionale 1924 ed orientato in modo tale che la sua normale coincida con la verticale (indicata dal "filo a piombo") passante per il vertice geodetico di Roma Monte Mario. A tale punto, detto punto di emanazione del datum, vennero attribuite coordinate geografiche φ = 41° 55' 25".51 e λ = 12° 27' 08".40.
Geodesia: è la scienza che studia la forma e le dimensioni della terra ed il campo gravitazionale terrestre. La geodesia si occupa anche dello studio e della definizione dei sistemi di riferimento terrestri.
Geoide: è un sistema di riferimento per la definizione della componente altimetrica delle coordinate di punti della superficie terrestre, che utilizza un modello di tipo fisico. Esso riesce ad approssimare meglio rispetto ai modelli geometrici (ellissoide, sferoide) l’effettiva forma della Terra e, per il fatto che per la sua definizione si basa essenzialmente sul campo gravitazionale, può essere fisicamente determinabile con strumentazioni topografiche che utilizzano anche la forza di gravità per il loro orientamento: le superfici equipotenziali del campo gravitazionale terrestre, infatti, hanno la caratteristica di essere riproducibili in quanto perpendicolari in ogni punto alla direzione del filo a piombo. In particolare, il geoide è, tra le infinite superfici equipotenziali possibili, quella che meglio approssima la superficie media del mare, anche se non coincide perfettamente con essa. Tale superficie è “vincolata” fisicamente alla terra in corrispondenza dei mareografi, che misurano localmente il livello medio del mare, ubicati all’interno di alcuni porti (in Italia ad esempio vi è il mareografo di Genova) e che costituiscono la base per le misure dei dislivelli sulla superficie terrestre. Il geoide non è trattabile matematicamente, non essendo riconducibile ad alcuna superficie geometrica nota, ma per la sua significatività e riproducibilità a livello fisico, costituisce il riferimento fondamentale per la componente altimetrica (quota) delle coordinate.
Georeferenziare: processo di trasformazione di un insieme di dati geografici, comunque strutturati (secondo modelli di tipo raster o vettoriali) che permette di assegnare ad ogni singolo elemento (pixel per i raster, feature per i vettoriali) le coordinate definite in un sistema di riferimento noto. In un dataset geografico georeferenziato,
GIF (Graphic Interchange Format): è un formato per immagini bitmap. Ai suoi albori è stato migliorato da CompuServe con lo scopo di avere un formato standard che fosse indipendente dal tipo di macchina su cui veniva usato. Il formato GIF è limitato ad un massimo di 256 colori, questo è abbastanza ragionevole dato che un display di un PC, in genere, supporta 256 colori come massimo. In generale, si raccomanda di usare tale formato per immagini semplici. Per le immagini con fondali texturizzati con pochi colori disponibili il computer può generare delle distorsioni tali per cui può essere difficile visualizzare adeguatamente il testo.
GIS: Acronimo di "Geographic Information System" (vedi SIG).
GPS: è l’acronimo di Global Positioning System. Si tratta di un sistema di posizionamento terrestre in grado di sfruttare i segnali trasmessi da una costellazione di 24 o più satelliti gestiti dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America. I ricevitori GPS restituiscono le coordinate native nel datum WGS 84.
Grid: è la maglia composta da due o più curve in cui il membro di ogni serie si interseca con i membri delle altre serie attraverso un algoritmo.
gvSIG: è uno strumento software per gestire le informazioni geografiche. Possiede una interfaccia amichevole, un agile accesso ai formati più comuni sia di tipo vettoriale che raster. Può integrare in una vista dati di origine locale oppure remoti (Internet) attraverso delle connessioni che seguono i protocolli indicati dall’Open Geospatial Consortium.
IDEE: acronimo per Infraestructura de Datos Espaciales de Espańa (Infrastruttura di Dati Spaziali di Spagna). L’obiettivo dell’IDEE è quello di integrare attraverso Internet dati geografici, metadati, servizi ed informazioni prodotte in Spagna. Ogni utente può identificare, selezionare e accedere a queste risorse dal sito dell’IDEE il quale integra i nodi ed i siti delle informazioni geografiche in Spagna a livello locale, regionale o nazionale.
Immagine digitale: è una rappresentazione grafica di un oggetto tramite una matrice regolare che rispecchia i valori di riflettanza. I valori di riflettanza sono misurati generalmente tramite sensori che hanno un range specifico di sensibilità ad una certa lunghezza d’onda della luce. Esempi di questi sensori sono quelli aereo-trasportati presenti negli aerei o nei satelliti oppure quelli integrati negli scanner usati per digitalizzare dei documenti stampati.
Immagine multispettrale: struttura di dati formata da varie immagini digitali corrispondenti a differenti range di frequenza. In altri termini, un’immagine multispettrale non è un’immagine ma un insieme di esse, con le stesse proprietà geometriche, ognuna delle quali raccoglie la lunghezza d’onda in un certo range di lunghezza d’onda dello spettro elettromagnetico.
Indice data/Yaz Server: server z39.50/SRW/SRU in licenza GPL scritto in linguaggio C/C++.
INSPIRE: acronimo per Infrastructure for Spatial Information in Europe. È un’iniziativa recente intrapresa dalla Comunità Economica Europea in collaborazione con vari Stati membri ed alcuni paesi aderenti. Il fine è quello di formulare, attuare, monitorare e valutare le politiche comunitarie a vari livelli e di fornire informazioni ai cittadini. Tra gli obiettivi principali della direttiva INSPIRE figura la possibilità di rendere disponibile una quantità di dati maggiore e di qualità più elevata al fine di favorire l'elaborazione delle politiche comunitarie e la loro attuazione negli Stati membri a qualsiasi livello. La direttiva è incentrata in particolare sulla politica ambientale ma in futuro sarà estesa anche ad altri ambiti. Tra i vari scopi avrà anche quello di stabilire degli standard e protocolli di tipo tecnico, di gestire gli aspetti organizzativi e di coordinazione così come le politiche relative all'accesso dei dati e alla creazione e mantenimento di informazioni spaziali.
ISO 19112 (Spatial referencing by geographic identifiers): stabilisce come deve essere definito e descritto un sistema di riferimento basato su identificatori geografici affinché possa essere utilizzato con tanto rigore ed efficacia come avverrebbe con un sistema di coordinate.
ISO 19115 (Metadata): definisce lo schema necessario per descrivere le informazioni ed i servizi geografici.
ISO 19119 (Services): definisce l'identificazione e la definizione delle interfacce dei servizi utilizzati per le informazioni geografiche.
ISO 19139 (Metadata – Implementation Specification): specifiche della posta in materia di ISO 19115.
ISO TC 211 (Technical Committee of Geographic Information, 1992): è il Comitato tecnico incaricato di promuovere degli standard di metadati.
JDBC: è un'API utilizzata per effettuare delle connessioni ad un grande numero di database SQL oppure ad altre fonti di dati tabulari.
JPG (Joint Photographic Experts Group): è un formato standard che permette la compressione delle immagini, con maggiore o minore degradazione della qualità della stessa. È stato creato per permettere di comprimere le immagini a livello di tutti i colori o scale di grigi. Le immagini JPEG (di estensione JPEG o JPG) sono più piccole di quelle in GIF. Nel caso di immagini semplici o di pochi colori con il formato GIF si otterrà un risultato che garantirà una conservazione dei colori originali più accurata.
Latitudine: dato un sistema di riferimento ellissoidico, è lo scostamento angolare tra la normale all’equatore e la normale sul punto, misurate sullo stesso meridiano.
Longitudine: dato un sistema di riferimento ellissoidico, è l’angolo diedro formato tra un piano di riferimento, passante per l’asse di rotazione ed un punto di riferimento ed un altro piano passante per l’asse di rotazione ed il punto considerato.
Mappa: modello grafico della superficie terrestre in cui sono rappresentati oggetti spaziali e le loro proprietà metriche, topologiche e attributive. Una mappa può essere analogica (impressa su carta) o digitale (codificata in cifre all'interno di un processore). Ci sono mappe metriche disegnate per rappresentare distanze, superfici o angoli e mappe topologiche disegnate per rappresentare la vicinanza, l'inclusione, la connettività e l'ordine. Per quanto riguarda i SIG la mappa è la rappresentazione di qualunque struttura di dati usata per riflettere cartograficamente una variabile spaziale (nominale o quantitativa) indipendentemente dal modello di dati utilizzato (vettoriale o raster).
MetaD: è un programma di edizione ed esportazione di metadati che segue lo standard IDEC (collegato a sua volta con l'ISO 19115).
Metadato: letteralmente "dato su un (altro) dato", è l'informazione chedescrive un insieme di dati. Un esempio tipico di metadati è costituito dalla scheda del catalogo di una biblioteca, la quale contiene informazioni circa il contenuto e la posizione di un libro, cioè dati riguardanti i dati che si riferiscono al libro. Un altro contenuto tipico dei metadati può essere la fonte o l'autore dell'insieme di dati descritto oppure le modalità d'accesso, con le eventuali limitazioni. Tipicamente i metadati includono informazioni annesse al corpo di dati principali (per esempio, un modello digitale di elevazione) relative ad estensioni geografiche, statistiche ecc.
Modello di colore: schema utilizzato per definire i colori senza ambiguità.
Modello di dati: schema di dati per rappresentare la realtà tramite un modello.
Modello: astrazione di alcuni aspetti relativamente ad un certa problematica.
Numeri geografici (toponimi): numeri delle zone, regioni, località, cittadine ecc di interesse pubblico o storico.
Nomenclatura (Servizio di): offre la possibilità di localizzare un fenomeno geografico di un determinato nome. È definito come un servizio che riceve un input che è il nome del luogo (toponimo) tramite una serie di possibilità: corrispondenza perfetta, iniziante con, contenente..., ecc. Fatto ciò esso restituisce la localizzazione tramite una serie di coordinate del posto. In più, tramite dei filtri è possibile gestire altri criteri come le estensioni spaziali in cui controllare il tipo di luogo (fiumi, montagne, città). Se uno o più corrispondenze sono trovate il servizio fornisce una lista di luoghi trovati con gli attributi addizionali che possono descriverlo in modo che l’utente possa scegliere quello che meglio gli si adatta. Esiste un Open Geospatial Consortium che stabilisce come debba essere un Servizio di Nomenclatura affinché sia standard ed interoperabile.
Ondulazione del geoide: differenza tra la quota ellissoidica e la quota ortometrica (o geoidica) di un punto.
OPAC (Online Public Access Catalog): acronimo di catalogo in linea di accesso pubblico. Permette di consultare i cambi bibliografici più comuni come l'autore, la materia, il titolo etc.
Ortofoto: fotografia aerea modificata geometricamente al fine di adattarla ad un sistema di proiezione geografico. In una ortofoto(grafia) si sono eliminate le distorsioni causate dalla prospettiva, dal movimento della camera e dal rilievo delle forme, in maniera da garantire le stesse proprietà metriche di una mappa cui compete lo stesso valore di scala nominale.
Ortoimmagine: immagine georeferenziata della superficie della terra ottenuta da un satellite o tramite catture aeree.
Particella catastale: area delimitata da dei limiti catastali e caratterizzata da una situazione specifica giuridica di proprietà.
Perfil GEO (Geospatial Metadata Profile): estensione del z39.50 realizzata per il FGDC per annidare attributi geospaziali non contemplati dalla norma.
Pixel: è l'elemento discreto in cui si dividono le immagini digitali. È un tecnicismo di origine inglese che deriva dalla contrazione del termine picture element.
Proiezione: insieme di trasformazioni metriche definite per rappresentare la superficie della terra sopra un piano. Esistono un gran numero di proiezioni, ognuna delle quali possiede proprietà differenti per quanto concerne i dati metrici dell'oggetto reale e della sua rappresentazione piana. Per esempio in una proiezione conforme vengono conservati gli angoli mentre in una proiezione equivalente si conservano le superfici. In cartografia, in realtà, la formule matematiche effettivamente utilizzate non corrispondono esattamente alle formule che si otterrebbero per realizzare una proiezione pura, per cui è più corretto parlare di rappresentazione cartografica.
Quota: distanza assoluta di un punto rispetto ad una superficie di riferimento. Se la superficie di riferimento è il geoide, tale distanza è misurata lungo la linea di forza della gravità (direzione del filo a piombo) e si definisce quota geoidica o ortometrica. Se la superficie di riferimento è l’ellissoide la distanza è misurata lungo la perpendicolare alla superficie e si parla di quota ellissoidica. Pertanto la quota ellissoidica e quella ortometrica in genere non coincidono e la differenza tra rispettivi valori scalari è detta ondulazione del geoide.
Rappresentazione cartografica: vedi proiezione.
Raster (modello): il modello raster comunemente utilizzato nei GIS, detto anche cellulare o a griglia, adotta una matrice bidimensionale, nella quale ciascun valore numerico viene identificato in base alla sua posizione (numero di colonna e numero di riga) all’interno della matrice. Volendo rappresentare graficamente una siffatta struttura, si può pensare la matrice come un rettangolo, a sua volta composto da una griglia di tasselli adiacenti (detti celle o pixel) allineati in riga e in colonna. A ciascuna cella viene associato quale attributo il valore che si trova memorizzato, nella stessa posizione di riga e colonna, nella matrice numerica. Gli attributi delle celle possono, di volta in volta, rappresentare proprietà specifiche dell’oggetto reale quale ad esempio la quota del terreno (numeri interi o reali) nel caso di modelli digitali delle elevazioni (DEM = Digital Elevation Model, oppure riprodurre il valore medio di una variabile rappresentata (altitudine, riflettanza ecc.). Esistono anche modelli raster con celle di forma diversa da quella quadrata (triangolari, esagonali...), nonché raster tridimensionali.
Scala: relazione costante che esiste tra una distanza su una mappa e la corrispondente distanza reale del terreno rappresentato.
Scala nominale: in una cartografia tradizionale il grado di risoluzione, cioè la dimensione lineare del particolare più piccolo rappresentabile sulla carta, si assume pari al minimo spessore del tratto grafico con cui la carta viene disegnata. Per convenzione si assume che tale dimensione, detta talvolta “errore di graficismo”, sia pari a 0.2 mm grafici. Anche il dettaglio degli elementi presenti sulla carta è funzione della scala della carta, per cui, con riferimento ad esempio al tema dell’edificato, su una cartografia alla scala 1:10000 vengono rappresentati gli isolati, in una cartografia alla scala 1:2000 i singoli edifici con relative altezze medie, mentre in una cartografia alla scala 1:500 vengono rappresentate anche le falde dei tetti con le quote al colmo e alla gronda. Nell’estendere i concetti suesposti alla cartografia numerica occorre riflettere sul fatto che nella memoria del calcolatore la trasposizione degli oggetti del territorio viene effettuata come sequenza di coordinate reali, considerando gli oggetti nelle loro dimensioni reali, non ridotte secondo alcun rapporto di scala. Ciò non significa assolutamente che una cartografia numerica possa essere utilizzata a tutte le scale mantenendo sempre lo stesso livello di significatività. È stato pertanto introdotto il concetto di scala nominale, in base al quale si assume che una cartografia numerica, con un certo rapporto di scala nominale, abbia almeno le stesse caratteristiche di accuratezza posizionale, di risoluzione e di contenuti che ha la corrispondente cartografia tradizionale cui compete lo stesso rapporto di scala.
SDI (Spatial Data Infrastructure o Infrastruttura di Dati Spaziali): è un sistema informatico costituito da un insieme di risorse (cataloghi, server, programmi, dati, applicazioni, pagine web e così via) utile per gestire informazioni geografiche (mappe, immagini satellitari, toponimi e così via); è disponibile su Internet e rispetta una serie di requisiti (regole, specifiche, protocolli, interfacce) per permettere ad un utente di accedervi tramite l’utilizzo di un browser adattandolo alle proprie esigenze.
Shapefile: formato standard de facto utilizzato per la rappresentazione di dati geografici vettoriali in ambiente GIS. Il formato shapefile, messo a punto da ESRI, è stato reso pubblico e consiste, da un punto di vista concettuale, in una collezione di primitive grafiche dello stesso tipo (punti, linee, poligoni) sia elementari (una primitiva per ciascuna feature) che “multipart” (una feature costituita da più primitive elementari, ad esempio “multipoint”)a ciascuna delle quali sono associati un certo numero di attributi alfanumerici. Fisicamente il formato shapefile consta di almeno tre files, il cui nome differisce solo nel suffisso di estensione: uno con estensione “.shp” che memorizza la componente grafica, uno con estensione “.dbf” che memorizza la componente alfanumerica, ed uno con estensione “.shx” che realizza il collegamento tra i primi due. Altri file con estensione diversa possono contenere indici spaziali, indici degli attributo, informazioni sulla proiezione “estensione “.prj”) ecc.
SIT: Acronimo di "Sistema Informativo Territoriale", utilizzato in Italia con lo stesso significato di GIS o di SIG. Alcuni autori attribuiscono al SIT un significato non coincidente con quello di GIS.
SIG (Sistema informativo geografico): sistema di gestione di base di dati (SGBD) con strumenti specifici per utilizzare informazioni geografiche e le loro rispettive proprietà. I tipi di dati che un SIG deve poter utilizzare sia in modo indipendente che congiuntamente sono tre: metrici, topologi, attributivi.
SISRI Unicorn Server: Server z39.50/SRW/SRU commerciale scritto in Java. Sistema di coordinate di riferimento: sistema per referenziare in modo univoco l'informazione spaziale nello spazio tramite una serie di coordinate (x, y, z) e/o la latitudine e la longitudine e la quota, basandosi su un sistema di riferimento geodetico orizzontale e verticale.
Sistema di Riferimento: si definisce sistema di riferimento l'insieme dei riferimenti utilizzati per individuare la posizione di un oggetto nello spazio. A seconda del numero di riferimenti usati si può parlare di:
In funzione della tipologia della superficie di riferimento usata si può inoltre parlare di:
SQL: acronimo di Structured Query Language. È un linguaggio standard di gestione di base di dati. Esso permette di accedere a dei dati di provenienza diversa tramite l'utilizzo del linguaggio stesso.
SRU (Search Retrieve URL Service): interfaccia del protocollo z39.50 via web (HTTP Get).
SRW (Search Retrieve Web Service): interfaccia del protocollo z39.50 via web (SOAP).
Strato informativo: raggruppamento di entità geografiche omogenee all’interno di una struttura di dati atto a descrivere un particolare aspetto del mondo reale. L’omogeneità è riferita non solo alla tipologia di primitive (ad esempio solamente linee), ma anche all’aspetto semantico, cioè al significato degli oggetti che vengono raggruppati in un tema: ad esempio, in uno strato informativo “assi stradali” verranno collezionate soltanto primitive di tipo lineare che rappresentano la mezzeria delle strade e non bordi di marciapiedi, corsi d’acqua o linee ferroviarie, pur rappresentabili con le stesse primitive; all’interno dello stesso strato informativo, tuttavia, è possibile differenziare mediante attributi di tipo qualitativo o quantitativo i singoli elementi, ad esempio gli assi stradali possono essere differenziati in base alla classificazione amministrativa (autostrade, strade statali, strade provinciali, etc.) o in base al tipo di pavimentazione e così via (vedi anche tema o tematismo).
Tabella: uno dei 3 tipi di documenti con i quali è possibile lavorare dentro un progetto in gvSIG. La tabella contiene gli attributi dei dati.
Tema (o tematismo): vedi Strato Informativo.
TIFF (Tagged Image File Format). È un formato standard industriale di dati raster. Il TIFF supporta immagini in bianco e nero, scale di grigi, pseudocolori e colori veritieri.
TIN (modello): tale modello, analogamente al modello vettoriale, memorizza coordinate di punti per rappresentare entità geometriche, ma ne differisce per gli aspetti topologici. Esso è utilizzato per modellare superfici nello spazio tridimensionale, è il modello TIN (Triangulated Irregular Network) nel quale l’entità reale (ad esempio la superficie del terreno) viene approssimata da una superficie geometrica continua composta da elementi piani di forma triangolare (facce) identificate da terne di punti georeferenziati.
Topologia: si riferisce alle proprietà metriche di una mappa. Per quanto riguarda i SIG si riferisce alle proprietà di vicinanza, inclusione ecc. Si dice che una struttura di dati è topologica quando include informazioni esplicite riguardo queste proprietà. In tal caso è possibile realizzare analisi e consultazioni topologiche nel caso sia necessario accedere alle tabelle di coordinate.
Toponimo: numero di zona, località, città, periferia o qualunque riferimento geografico di interesse pubblico o storico, in forma di testo eventualmente georeferenziato.
UTM: acronimo di Universal Transverse Mercator.
Vettoriale (modello): modello per la rappresentazione di entità spaziali (features) mediante primitive grafiche quali punti, linee o poligoni, definiti a partire da coppie di coordinate (ascissa e ordinata, o latitudine e longitudine) nello spazio a due dimensioni, o terne di coordinate (ascissa, ordinata e quota, o latitudine, longitudine e quota) nello spazio a tre dimensioni.
Vista: è uno dei 3 tipi di documenti con cui si può lavorare all'interno di un progetto gvSIG. Una vista si può utilizzare per visualizzare, consultare e analizzare layers geografici. Una vista consiste di una tabella di coordinate che contiene tutti i temi geografici contenuti nella vista, l'area della mappa sopra cui è posizionato il layer geografico visualizzato.
WCS (Web Coverage Service): servizio WEB per accedere in modo rigoroso ad informazioni geospaziali raster. Permette di consultare i valori degli attributi presenti in ogni pixel. Una specifica dell'Open Geospatial Consortium stabilisce come deve essere un WCS standard ed interoperabile.
WFS-G (OGC Web Gazetteer Service): interfaccia che estende le specifiche del WFS v1.0.0 ad un servizio di nomenclatura o gazetteer. In breve, si tratta di un server WFS con un “well-known schema” che si usa per interrogare il server.
WFS (Web Feature Service): servizio web per accedere in modo rigoroso ad informazioni geospaziali vettoriali. Permette di accedere e consultare tutti gli attributi di un fenomeno (feature) geografico come un canale, un fiume, un lago, rappresentati in modo vettoriale, con una geometria descritta con un insieme di coordinate. In genere, i dati sono in formato GML, anche se qualunque formato vettoriale può essere valido. WFS permette non solo di visualizzare le informazioni come fa anche il WMS ma anche di consultarle liberamente. Una specifica dell'Open Geospatial Consortium stabilisce come deve essere un WFS standard ed interoperabile.
WGS84: acronimo di World Geodetic System 1984 (Sistema geodetico mondiale del 1984), è il datum globale attualmente più preciso e diffuso. E' il modello di riferimento utilizzato dal sistema di posizionamento satellitare GPS.
WMS (Web Map Service): servizio web per accedere ad informazioni geospaziali. Il suo obiettivo è quello di poter visualizzare informazioni geografiche. Fornisce una rappresentazione di un'immagine del mondo reale dell'area richiesta. Tale rappresentazione può derivare da una archivio di dati di un SIG, una mappa digitale, una ortofoto, una immagine satellitare, ecc. Il tutto è rappresentato in uno o più layer da visualizzare come meglio si desidera. Si possono consultare le informazioni disponibili e le caratteristiche dell'immagine della mappa. Una specifica dell'Open Geospatial Consortium (OGC) stabilisce come deve essere un WMS standard ed interoperabile che permetta l'utilizzo visivo di dati vettoriali, raster, in differenti formati, con distinti sistemi di riferimento e coordinate ed in server distinti tra loro.
Z39.50: è un protocollo di rete che gestisce l'interconnessione di computer attraverso funzioni di ricerca e recupero. Ha la funzione di non rendere necessaria la conoscenza di tutte le interfacce OPACs tramite l'utilizzo di un traduttore universale.